Doom Eternal, la recensione: bentornati all'inferno

Dopo quattro anni lo Slayer è tornato in Doom Eternal, ecco la nostra recensione.

Doom Eternal, la recensione: bentornati all'inferno

Sono passati quattro anni da quando lo Slayer è tornato in una nuova veste, pur sempre sotto le mani degli sviluppatori di id Software, e dopo le promesse del capitolo del 2016 che ha riportato in vita il franchise dopo ben 12 anni, è finalmente ora di rimetterci in viaggio per mondi demoniaci, infernali o urbani che siano, seppur con un pizzico di distruzione in più.

Con Doom Eternal, divertitevi all’inferno. Perché è questo quello che è l’ultimo lavoro di id Software, un seguito del reboot di quattro anni fa con delle buonissime premesse, come ad esempio la brutalità, la follia e la voglia di distruggere tutto quello che ci passa davanti, tre caratteristiche che hanno sempre contraddistinto a dovere la serie di Doom.

La storia

In questo nuovo capitolo dovremo tornare sulla Terra, un pianeta ora invaso e devastato da orde di demoni intenzionati a radere tutto al suolo per conquistare il più possibile. A causare questa situazione drammatica è stata l’umanità stessa, affamata di risorse a tal punto da tentare di prendere possesso dell’energia Argent, situata nelle profondità dell’universo.

Colui che tenterà di sistemare il pasticcio e riportare la serenità è il Doom Slayer, un essere brutale ed intrepido che non si ferma nemmeno davanti alle voglie di conquista dei Maykr, intenzionati a tormentare per l’eternità tutta la popolazione terrestre. Da secoli, se non millenni, questi esseri inizialmente pacifici hanno iniziato a stringere dei patti con i signori degli inferi per portare distruzione e morte in qualsiasi angolo dell’universo, e la Terra non è ovviamente esclusa da questi accordi demoniaci.

DOOM Eternal immagine 3

Niente distrazioni

In Doom Eternal dovremo farci strada per circa 15-18 ore (questa è la durata della campagna single-player), un periodo di tempo piuttosto longevo rispetto a quello offerto dal predecessore, tra tredici mondi devastati e demoni spietati che hanno un unico obiettivo, ovvero quello di fermare l’unica minaccia per la loro sopravvivenza, lo Slayer. Ed è proprio la loro voglia di sangue che ci porta a tentare di fare il possibile pur di non morire e portare a termine la nostra missione per salvare l’umanità, costringendoci a volte a sacrificare un pezzo di noi per annientarli tutti. La sconfitta, che non sarà affatto rara, verrà sicuramente vista da molti come un’ulteriore motivazione per non abbattersi e andare ancora più avanti, fino alla fine.

Per adattarsi a questi frenetici combattimenti che molto spesso non lasciano alcun tipo di scampo ci vorrà un po’di tempo, trenta minuti o un’ora a seconda della familiarità con questo genere di titoli, ma dopo averci preso la mano la nostra mente inizierà a pensare qualcosa simile a: “Sono qui, davanti a me, è arrivato il momento”. Quando inizierà una lotta che vedrà frammenti di carne di demone volare per aria e sangue sparso in ogni dove, infatti, non sarà possibile distrarsi nemmeno per un momento: i demoni non perdonano ogni singolo sbaglio, bisogna muoversi, correre, schivare e, al momento giusto, uccidere senza alcun tipo di rimorso. Non importa se si tratta di un demone da macello o di un superpesante, due delle categorie di nemici presenti nel gioco, perché in ogni caso è necessario applicare queste regole per portare a termine il combattimento.

A darci ancora più adrenalina non è solo lo stile delle arene, che ricorda molto quello degli shooter arena dei bei tempi andati, come Quake per citarne uno, con tutti i power-up e potenziamenti sparsi in tutti gli angoli o nei meandri dei sottoscala, ma anche la colonna sonora, composta dall’incredibile Mick Gordon, che con le sue tracce heavy metal ha intenzione di regalarci dei momenti estremamente frenetici, ma soprattutto divertenti. La musica, infatti, ci accompagnerà quasi sempre nelle nostre missioni, e quando sembra essere assente vuol dire che un pericolo è dietro l’angolo, o che qualcosa di devastante ci sta attendendo per darci il ben servito.

Per farci capire ancora di più che siamo praticamente davanti ad una nuova lotta infernale, gli sviluppatori hanno sistemato in alcune stanze o isole, a seconda del mondo in cui ci troviamo, delle piccole “zone ristoro” se così vogliamo chiamarle, con munizioni per il nostro fucile d’assalto, al plasma, a pompa e, ovviamente, salute e armatura. È possibile che qualcuno si chieda come mai il limite dei proiettili a nostra disposizione sia piuttosto ristretto, ma la risposta è piuttosto semplice. Per guadagnarli non dovremo solamente guardare bene i posti a noi vicini, ma sarà anche necessario buttarsi nella mischia mettendo a rischio la propria vita per tagliare a metà o spezzettare dei demoni grazie all’utilissima motosega. Essa è un’arma che, nonostante richieda l’utilizzo di pezzi di carburante, uno per i nemici più deboli e tre per quelli più potenti, fatta eccezione per i demoni superpesanti, ci fornirà un’ingente quantità di munizioni con la quale continuare la nostra difficile sfida.

A queste lotte a volte estenuanti si alternano dei momenti platform dove per andare da un posto all’altro dovremo farci strada tra delle piattaforme volanti e dei muri su cui aggrapparci. Arrivare in queste parti di un livello significa staccare totalmente la spina da quello che abbiamo appena passato per poterci riposare, anche se per poco. Questi frammenti di tempo sono anche perfetti per andare a caccia di oggetti collezionabili segreti, come ad esempio giocattoli, floppy disk che ci forniranno dei cheat code totalmente funzionanti, album sottoforma di dischi in vinile che rappresentano alcune tracce musicali dei passati capitoli di Doom, o pagine di codex: quest’ultime sono molto interessanti per poter approfondire la storia della serie e anche quella del titolo a cui stiamo giocando, e sono davvero moltissime.

Quando la potenza aumenta

Come ogni gioco di Doom che si rispetti i segreti non mancano e nonostante alcuni non siano molto utili, altri come le rune, i Token dell’Armatura Praetor o i Cristalli delle Sentinelle sono necessari per poter potenziare a dovere il nostro Slayer. Alla fine di alcuni combattimenti ci verrà fornito un punto arma, un elemento che ci permette di acquistare e sbloccare moduli per rendere ancora più efficienti le nostri armi: un esempio può essere il modulo Bomba adesiva del fucile a pompa, con la quale si può estendere il raggio d’azione di ogni sparo oppure aumentare la velocità di ricarica delle bombe.

Parlando dell’armatura, i Token servono a sbloccare una notevole varietà di miglioramenti, come una maggiore protezione dai rischi ambientali, scatto e passaggio da un’arma all’altra più rapidi, funzionalità aggiuntive per l’automappa, potenziamenti significativi alle Granate a Frammentazione e alle Bombe Criogene e molto altro ancora. Con i Cristalli delle Sentinelle, invece, è possibile aumentare direttamente la capacità massima della salute, dell’armatura o delle munizioni.

Di estrema utilità sono le rune che migliorano o amplificano le abilità, oppure, in alcuni casi, ne conferiscono di completamente nuove. È possibile equipaggiarne fino a tre, ma tra i nove diversi tipi offerti nessuno non ci darà una mano in battaglia. Cambiarle, inoltre, ci permetterà di adattarsi in una maniera migliore alle svariate situazioni di gioco, e alcune combinazioni possono diventare davvero utili e facilitarci leggermente gli ardui combattimenti.

Con l’avanzata Armatura Praeton ci è possibile equipaggiare dei nuovi strumenti come il lanciafiamme Getto Infuocato, le Bombe Criogene e il nuovo, ma devastante, Pugno di sangue. Il primo ci permette di danneggiare leggermente i nostri nemici per ottenere dei pezzi di armatura, e le seconde, come dice il nome, ci consentono di congelare per pochi attimi i nostri nemici. La vera novità, però, è il Pugno di sangue. Il contatore aumenta dopo ogni singola uccisione epica, e quando è pieno ci permette di creare moltissimi danni ad un gruppo di demoni presenti in un determinato raggio, arrivando persino ad ucciderli o sfinirli per poterli sconfiggere in un modo spettacolare.

Sono proprio le uccisioni epiche a rendere ancora più esaltanti i combattimenti: quando i demoni iniziano a lampeggiare di blu o arancione, da qualsiasi lato voi arriviate, non importa se di lato, da sotto, da sopra, da davanti o da dietro, potete prendere la loro testa e staccargliela, infilargli una bomba in bocca o fare molto altro ancora per portarli alla morte certa. Con ogni uccisione epica, inoltre, si otterranno dei punti salute che sono vitali in alcune situazioni critiche.

In Doom Eternal ci saranno diversi mondi, ognuno caratterizzato da un certo stile artistico che va da quello infernale a quello urbano. Passando da Argent D’Nur è possibile arrivare alle enormi porte infuocate dell’inferno, per poi giungere all’enorme città distrutta di Urdak. Alcune ambientazioni, però, non sono proprio efficienti durante le fasi più frenetiche: durante determinati combattimenti, infatti, è necessario sfruttare a dovere anche il luogo in cui ci troviamo, e mentre alcuni di questi sono ben ottimizzati per il tipo e il numero di demoni con cui andiamo a combattere, altri a volte potrebbero sembrare troppo chiusi e limitanti, ottenendo così maggiori sconfitte.

Oltre ai vari livelli troviamo la Fortezza del Destino, un vero e proprio hub personale in cui è possibile rilassarsi, sbloccare altri potenziamenti grazie ad oggetti come le Batterie delle Sentinelle, oppure trovare altri segreti ancora. Tuttavia, il suo scopo non è solo questo: in una determinata stanza sarà anche possibile migliorare ulteriormente le proprie abilità di gioco grazie ad una vera e propria pratica con tutti i tipi di demoni, e state tranquilli, nemmeno qua vi lasceranno scampo.

Con Doom Eternal, id Software non si è risparmiata nemmeno sul lato della veste grafica: il motore grafico utilizzato per realizzare il gioco è l’id Tech 7, una nuova versione di uno dei software migliori in questo campo nell’industria videoludica. Gli sviluppatori non hanno badato a spese per realizzare ogni singolo dettaglio, e anche i sistemi di illuminazione risultano perfetti per ogni situazione e località. I riflessi sui liquidi, come sangue e acqua, e sulle superfici sono eccellenti, così come i modelli e le animazioni. In alcuni punti è possibile notare delle texture leggermente meno dettagliate, ma in generale la qualità grafica è altissima. Abbiamo provato e completato il titolo su una PS4 Pro, e non abbiamo notato un singolo accenno di rallentamento, tranne in alcuni casi dove il numero delle entità era davvero alto. Nonostante ciò, però, il frame rate è rimasto sempre fisso attorno ai 60 FPS, e grazie a questo è possibile notare come il team abbia scelto di ottimizzare moltissimo il titolo.

Doom Eternal è disponibile su PC, PS4, Xbox One e Google Stadia, mentre la versione per Nintendo Switch arriverà in futuro. Una chiave di gioco è stata gentilmente fornita da Bethesda.

Doom Eternal - Recensione

Doom Eternal rappresenta il ritorno in grande stile dello Slayer, e porta con sé un gunplay ancora più frenetico ed esaltante rispetto al reboot del 2016. La continua fame di risorse ci obbliga ad adattarci immediatamente alla situazione che stiamo vivendo, e nessuno sbaglio viene perdonato dai feroci demoni pronti a massacrarci. Se siete dei fan della serie o in generale degli shooter in prima persona, Doom Eternal è un gioco che non potete affatto permettervi di perdere.

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In questo articolo

Doom Eternal

Doom Eternal

Doom Eternal è il nuovo FPS di id Software.

Sviluppatore: id Software
Publisher: Bethesda
Data di uscita: 20 Marzo 2020
Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X, Google Stadia

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